La festa del Doppio Nove

Immagine dal sito https://www.keephealth365.com/

Il nono giorno del nono mese del calendario lunare cinese si celebra da moltissimo tempo una festa tradizionale comune sia alla Cina che a Taiwan, al Giappone, alla Corea e al Vietnam. Questa festa in cinese è detta festa di Chung Yeung [重陽節] mentre in giapponese è chiamata Kiku no Sekku [重陽の節句] ovvero Festa dei Crisantemi.
Perché in Cina si è deciso di fare festa il nono giorno del nono mese?
Perché il numero nove nella simbologia cinese è legato allo yang e due volte nove indica un giorno estremamente yang. Si crede che in passato si sia scelto questo giorno ricco di energia maschile come portafortuna per scacciare il maligno.
Oggi, in Cina e a Taiwan, è diventata una celebrazione per ricordare i propri antenati e in molti visitano le tombe dei propri cari portando fiori e cibo.
Altre usanze sono i pranzi con i cibi tipici, bruciare l’incenso nei templi, le gite in montagna, le visite di famiglia, e persino… far volare gli aquiloni!

Immagine dal sito http://www.tuliu.com

Anche se in Giappone viene festeggiata il nono giorno del nono mese del calendario gregoriano cioè il 9 Settembre, in Cina si calcola secondo il calendario lunare e quest’anno cadrà proprio il 4 Ottobre.

immagine dal sito http://www.xiachufang.com

Un cibo molto tradizionale è la torta di riso chiamata Gao [ 糕” gāo ] in tutte le sue varianti che può essere bianca o arricchita da semi, frutta e fiori.
Naturalmente si accompagna con delle bevande, in particolare infuso di crisantemi, liquore al crisantemo o tè.

In Giappone e in Corea questa festa non si celebra tanto con l’intenzione di venerare gli antenati, ma essenzialmente allo scopo di propiziarsi buona salute e lunga vita e si usa molto il crisantemo non solo perché è un bel fiore di stagione, ma perché si crede sia altamente depurativo e portafortuna.
Anch’io ho sempre amato il fiore del crisantemo a dispetto che in occidente sia legato al culto dei morti in quanto è uno dei pochi fiori appariscenti che cresce nel periodo della ricorrenza dei defunti nel cristianesimo.
In Corea si mangiano frittelle ripiene di foglie di crisantemo, mentre in Giappone si mangiano piatti a base di riso e castagne come il mochi di castagne.

Foto dal blog Halpe Tea

Quando in Cina e Corea si parla del tè al crisantemo non si intende propriamente un tè, bensì un infuso di fiori di crisantemo giallo o di crisantemo bianco. Le varietà più usate da essiccare e usare come infuso in Cina sono quelle “morifolium” o “indicum” di Anhui e Hangzhou, mentre Corea si usa di più il crisantemo indiano.
Il Crisantemo all’interno del tè non è usato quanto il gelsomino o l’osmanto; si trova essenzialmente nelle palline artigianali di tè ai fiori.
I gongyicha [工艺茶], chiamati anche yishucha [艺术茶], sono dei tè molto artistici di fabbricazione artigianale a forma di piccole sfere formate da foglie di tè cucite a mano intorno a un bouquet floreale essiccato. Una volta messe nell’acqua le foglie di tè si schiudono lentamente e fanno fuoriuscire i fiori colorati.
Il tè di base può essere bianco, verde o rosso mentre i fiori utilizzati sono di molti tipi diversi, in particolare crisantemi bianchi e gialli, gelsomini, gigli, fiori di amaranto e ibisco, osmanto, garofano, calendula e rose.

Foto tratta da Ebay, marchio Helloyoung

Altri tipi di tè che si possono trovare in commercio miscelati con fiori di crisantemo senza aromi artificiali o altre aggiunte sono il pu’er sia sfuso che compresso e il tè verde.
Il crisantemo è molto amato perché considerato estremamente salutare.

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