Questo tè ha la fama di essere il secondo tè verde più famoso della Cina, dopo il Long Jing del Lago Occidentale (Hangzhou – Zhejiang).
E’ un tè davvero delicato dalla forma arrotolata, caratterizzato dalla presenza di gemme bianche che gli regalano quel tipico aspetto un po’ lanuginoso.
Viene prodotto oggi, proprio come un tempo, sulle pendici dei monti della regione di Dongting vicino al lago Tai della bellissima città di Suzhou, nel distretto Wu Xian della provincia Jiangsu (potete vedere l’ubicazione del Jiangsu all’interno dello Stato Cinese nella foto sottostante).

Credito fotografico Wikipedia.
Come la maggioranza dei tè verdi cinesi, dopo raccolta e appassimento viene passato al wok per la disattivazione enzimatica (shaqing), poi gentilmente arrotolato per dargli la caratteristica forma a spirale. Viene infine essiccato.

Sapete che quasi tutti i tè cinesi sono legati a leggende morali o poetiche. In questo caso la leggenda non poteva mancare ma forse non è così…. poetica!
Si narra che un tempo la raccolta di questo tè fu così fiorente che le raccoglitrici, esaurite le loro ceste, cominciare a riempire di tè abiti e corpo. Le foglie, a contatto con il calore corporeo, cominciarono a produrre un odore intenso, da alcuni paragonato a una sorte di aroma di incenso.
Quando se ne resero conto cominciarono a chiamare questo tè 嚇煞人香 (xià shà rén xiāng) o “fragranza spaventosa”.
Un giorno l’imperatore Kangxi visitò il lago e assaggiò il tè. Egli rimase molto sorpreso dall’appellativo che era stato dato a questo nobile e delicato tè così decise di cambiargli nome in quello attuale, Bi Luo Chun che significa “chiocciola primaverile di giada” (a causa del colore e della forma).

la texture della gaiwan è simile a una rete da pesca
arricchita da disegni di piccoli pesciolini
e da vere conchiglie.
Credito fotografico: Letizia Del Magro
Adesso passo ad illustrare il metodo di preparazione che è, come potete immaginare, la mia parte preferita!
Questo tè è troppo delicato per un’infusione secondo il metodo tradizionale cinese gongfucha quindi sono state sviluppate, sempre in Cina, altre due tecniche per prepararlo.
La prima è quella che preferisco.

Credito fotografico: Letizia Del Magro
Primo metodo chiamato “Shangtou“
Mettere a scaldare l’acqua a circa 65°/70° senza farla bollire.
Inutile dire che deve essere acqua minerale. Per i miei studenti dei corsi di Tea Sommelier suggerisco: “Provate a divertirvi a sperimentare diversi tipi di acqua. La Santa Anna va bene quasi con tutto ma qui potreste voler sperimentare anche delle acque a contenuto di sodio più basso. Il sodio alto da grinta a tè “importanti” e intensi che già hanno una tendenza alla salinità e all’umami, mentre con tè molto delicati ci vuole un quantitativo di sodio più basso. Attenti però: quantitativi di sodio bassissimi potrebbero spegnere il tè”.
Preriscaldare una gaiwan di media capienza e tutti gli altri utensili .
Porcellana o vetro sono materiali che possono andare molto bene per questo tipo di tè, ma il vetro è preferibile poiché potete vedere la classica “danza delle foglie”.
Alcuni preferiscono usare dei bricchi di forma allargata o delle ciotole per fare questo tipo di infuso. La forma, in realtà, non ha una grande importanza.
Aggiungere di nuovo acqua nella gaiwan e riempirla per un 70%.
Versare delicatamente il tè nell’acqua senza girarlo o “affondarlo”, ma aspettando che scenda da solo piano piano.
Il quantitativo di tè che consiglio di usare è circa 5 grammi (considerando una proporzione di 1:25), naturalmente se avete una gaiwan o un altro tipo di infusore di capienza maggiore di 150 ml potete aggiungere un poco più di tè.
Il tempo di attesa sarà appena più lungo poiché le foglie messe sopra l’acqua ci metteranno un po’ più tempo a reidratarsi.
Io di solito attendo 30 secondi per la prima infusione. E circa 25 secondi per la seconda. Il numero di infusioni dipende dalla gradazione del tè: con un tè di alta qualità farete sicuramente tre infusioni e potreste arrivare a quattro in taluni casi.

prepara il Bi Luo Chun
Credito fotografico: Letizia Del Magro
Secondo metodo chiamato ” Zhongtou“
Mettere a scaldare l’acqua a circa 65°/70° senza farla bollire.
Preriscaldare una gaiwan di media capienza e tutti gli altri utensili oppure un bicchiere alto del tipo che si usa per fare il Long Jin,
Aggiungere di nuovo acqua nella gaiwan e riempirla per un 25%.
Versare delicatamente il tè nell’acqua , attendere un paio di secondi e colmare il resto della gaiwan con acqua.
Attendere 20 secondi e filtrare ( o bere).

Alcune persone preparano questo tè con il metodo classico del bicchiere (“Xiatou”) usato per il Long Jin, ma ritengo che versare acqua calda direttamente sulle foglie facendole danzare immediatamente nel bicchiere sia troppo aggressivo per il Bi Luo Chun.
Il Bi Luo Chun di alta qualità che ho degustato recentemente ha le foglie delicatamente arricciate e lanuginose con la presenza di molti germogli bianchi.
L’infuso ha un colore molto chiaro: un giallo appena accennato.
Al palato risulta dolce ed equilibrato.

Spero che le mie riflessioni vi invitino sempre più a sperimentare, degustare e allargare i vostri confini nel mondo del tè!
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