Haiken 拝見

Tokonoma nella stanza da tè della Scuola Jaku a Lucca

Haiken è un termine che comprende diversi momenti della cerimonia del tè giapponese in cui solitamente si visionano allestimenti e oggetti.
Il primo haiken che gli ospiti fanno all’interno della stanza del tè è quello che li porta a visionare il tokonoma (la caratteristica alcova nel muro dove si trova il jiku cioè il rotolo con le iscrizioni e il chabana cioè la composizione floreale) e l’allestimento degli oggetti per il tè che siano eventualmente già presenti : quindi il braciere (furo se siamo nella stagione estiva o ro se siamo in quella invernale), il paravento ed eventualmente il mobiletto otana con mizusashi (contenitore dell’acqua fresca) ed eventuali altri oggetti.
L’ingresso degli ospiti nella sala da tè è bello e sincronizzato come una danza: quando una persona scende lentamente sulle ginocchia per sedere seiza e ammirare gli oggetti, contemporaneamente un’altra scende in posizione seiza di fronte al tokonoma e un’altra ancora si siede all’ingresso della sala da tè. Gli ospiti si alzano poi tutti assieme e si scambiano i posti camminando allo stesso ritmo in modo da non urtarsi o incrociarsi neppure in uno spazio assai piccolo.
Una volta seduti di fronte al tokonoma ci si inchina per portare particolare rispetto alla Natura incarnata dalla composizione floreale e allo Zen incarnato dal kakejiku, mentre quando si è seduti di fronte agli oggetti non ci si inchina ma ci si limita ad osservare la loro fattura e la loro bellezza.

Contenitore del tè e cucchiaino pronti per haiken dell’ospite

Al termine della cerimonia, sia che sia stata usucha o koicha, abbiamo un altro momento di haiken.
Verso la fine della cerimonia, infatti, il primo ospite chiede alla Maestra di poter visionare gli oggetti che sono stati utilizzati così, nel caso di un usucha, il natsume (contenitore del tè matcha) viene nuovamente purificato con il tovagliolo di seta, opportunamente girato, in modo che il lato frontale sia dalla parte dell’ospite, e avvicinato ad esso nel tatami centrale. Anche il cucchiaino viene girato e posizionato a fianco del contenitore del tè.
La Maestra poi esce per lasciare ai suoi ospiti il tempo di osservare con calma gli oggetti.
Il primo ospite li prende e li porta con sé poi, non appena seduto, li mette alla sua sinistra nel suo tatami e si inchina al secondo ospite come per scusarsi di avere la possibilità di guardare per primo.

Due allieve della Scuola Jaku di Lucca:
il primo ospite mette gli oggetti nel suo tatami
Due allieve della Scuola Jaku di Lucca:
primo e secondo ospite si inchinano

Il primo ospite comincia ad osservare il contenitore del tè posizionandolo a una certa distanza da sé e facendo attenzione di tenerlo ben saldamente a terra e di non rovesciarlo. Quindi passa il contenitore al secondo ospite e comincia a visionare il cucchiaino. Una volta finito passa al secondo ospite anche questo. Gli oggetti passano via via tra gli ospiti fino ad arrivare all’ultimo che, sincronizzandosi con il primo, si alza insieme a lui e gli porge gli oggetti. Il primo a questo punto gira gli oggetti per far sì che la parte frontale sia verso la Maestra e li posiziona nello stesso tatami dove gli erano stati dati da lei.
Quando la Maestra torna, gli ospiti ringraziano per aver avuto la possibilità di guardare e fanno alcune domande specifiche come la forma e il nome del laccatore del contenitore del tè piuttosto che l’intagliatore e il nome del cucchiaino.

Due allieve della Scuola Jaku di Lucca:
il primo ospite porge il cucchiaino al secondo e questo sposta il natsume
Due allieve della Scuola Jaku di Lucca:
il secondo ospite sposta il cucchiaino dopo che è stato guardato.

La procedura di haiken non si usa solo nei due momenti che abbiamo appena visto, ma durante tutti i momenti della cerimonia del tè perché rappresenta una parte importante della cultura giapponese: la conoscenza degli stili, delle tecniche e degli artisti dell’oggettistica tradizionale, ma nel caso dei “mei” (di cui parleremo in seguito) anche la conoscenza delle festività giapponesi, dei fiori stagionali, delle virtù zen e di molto altro ancora.
Proprio per questo motivo troviamo haiken all’ingresso e all’uscita dalla sala da tè, al termine della cerimonia di shozumi (prima procedura della cerimonia di carbone) visionando il kogou (contenitore per l’incenso) e alla fine di ogni cerimonia del tè, sia usucha che koicha.

Oggetti usati nella cerimonia del tè koicha pronti per essere visionati dagli ospiti

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