Cosa è la Via del Tè? Preparazione – Arte – Cuore – Tao

In molti conoscono il Chado giapponese (letteralmente “Via del tè”) che viene spesso, e erroneamente, identificato con la cerimonia del tè giapponese anche dagli stessi orientali, ma in pochissimi conoscono il Chadao e il Dado.
Letteralmente Chadao in lingua cinese, Chado in lingua giapponese e Dado in lingua coreana significano tutti la stessa cosa, cioè Via del Tè.
Ma cos’è la Via del Tè? E’ la stessa cosa della cerimonia del tè? La cerimonia del tè esiste anche in Cina e in Corea?

La Via del Tè che accomuna tutte e tre le culture orientali sopra citate è alla base della cerimonia del tè ma non è esattamente la stessa cosa.
La preparazione del tè nel corso della storia è da sempre legata all’estetica e alla spiritualità, tuttavia preparare un tè non è praticare la cerimonia del tè.
Tutti, infatti, possono preparano un tè: non è difficile e non è necessario conoscere o praticare l’arte del tè per prepararlo e berlo.

Praticare l’Arte del Tè invece è un primo passo verso “la via” in quanto con “l’arte” io ripeto, studio, eseguo, pratico determinati gesti con precisione, cura e competenza.
L’arte del Tè è il momento iniziale della Cerimonia del Tè, quello in cui si comincia a studiare e a imparare e ci si preoccupa molto della tecnica e poco di ciò che ci circonda.
Mano mano che si avanza nello studio si raggiunge un livello di consapevolezza non semplicemente “tecnico”, ma “fisico”: si prende consapevolezza dell’ambiente che ci circonda proprio come il “famoso monaco” che solo dopo anni riesce a capire da dove proviene il “vento tra i pini”.*


Prendere consapevolezza dell’ambiente circostante significa che la tecnica “va da sé” e la testa può anche soffermarsi per poco a valutare la qualità del tè che stiamo preparando, il suo profumo che si spande nell’aria, la soddisfazione degli ospiti seduti di fronte a noi, il suono bollitore che ci da una chiara indicazione della temperatura dell’acqua e molte altre cose.
Per completare il percorso dell’arte, al culmine dei propri studi, è necessario che la consapevolezza raggiunga un ulteriore livello: da consapevolezza “fisica” si passerà a una consapevolezza “intima” in cui, oltre alla preparazione tecnica e alla percezione fisica di quello che stiamo facendo, avremo una percezione interna, uno stato di pura tranquillità e armonia che ci legherà da un lato alla perfetta preparazione del tè e dall’altro ci metterà in totale sintonia con i nostri ospiti dei quali potremo anticipare necessità e bisogni.
Per raggiungere questa fase è necessario mettere il cuore cioè mettere i propri sentimenti e le proprie sensazioni nei gesti per trasferirle poi nel tè.
Questa è la vera sintesi della Cerimonia del Tè.

Ma la Via del Tè allora cos’è?
E’ proseguire lo studio, la pratica e continuare ogni volta a metterci il cuore.
Seguire la Via è il Tao del Tè. E’ il Do. E’ lo Zen.
E’ il monaco che nonostante abbia raggiunto l’illuminazione continua a praticare la meditazione.
E’ quello che porterà grandi benefici alla nostre vite.

Quindi, sintetizzando, esiste solo la Cerimonia del Tè giapponese oppure esistono anche la Cerimonia del Tè cinese e la Cerimonia del Tè coreana?
Esiste il Chadao. Esiste il Chado. Esiste il Dado.
Quindi lascio a voi la risposta a questa domanda!

*E’ una breve storia raccontata in un famoso koan, cioè un aneddoto buddista che i Maestri raccontavano ai propri allievi per istruirli e nello stesso tempo verificarne i progressi.

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